Matteo Sametti, l’Africa e la bici di bambù Gino Cervi 8 Novembre 2013 Cicloracconti, News, Una storia, un libro «”Ma non avevi i soldi per tornare in aereo, o almeno in macchina?”. Me lo hanno domandato in tanti nei sette stati africani in cui ho pedalato. Un musungu, un bianco, non può muoversi in bici, a meno che non sia al verde! «I bianchi sono tutti ricchi», mi ricordo la sorpresa e lo stupore incredulo sul volto del mio amico Abraham quando fermi a un semaforo di Johannesburg vedemmo un bianco che mendicava con appeso al collo un cartello con scritto sono senza casa e non ho da mangiare.» Se anche voi volete domandare la stessa cosa a Matteo Sametti, ex commercialista che da una decina d’anni ha cambiato pelle per dedicarsi alla solidarietà in Africa, per quale motivo si è fatto 8371 km in bicicletta dallo Zambia a Londra, pedalando sulle piste rosse della savana, passando gli altipiani dell’Etiopia, dormendo sotto le stelle coi pastori del Sudan, schivando il traffico impazzito del Cairo, fino a dribblare le zanzare delle risaie del Vercellese e, sullo slancio e per astinenza, continuando a mulinare sui pedali anche sul traghetto Calais-Dover… venite martedì 12 novembre, alle ore 19, all’Upcycle Bike Café, di via Ampère, 59, a Milano. Con Matteo, che presenta il suo libro, La bicicletta di bambù (edicicloeditore) – dimenticavo: la bicicletta, per non farsi mancare niente, aveva un telaio di bambù, che è stata anche l’unica cosa che non ha avuto bisogno di riparazione durante il viaggio – ci saranno Marco Pastonesi, della “Gazzetta dello Sport”, e Gino Cervi, di cycle!. La vendita del libro andrà a finanziare il progetto Sport2build, onlus che si occupa dell’educazione dei ragazzi africani attraverso lo sport. Lascia un Commento Annulla la risposta L'indirizzo email non verrà pubblicato.CommentoNome* Email* Sito web