Maglie parlanti Gino Cervi 6 Ottobre 2013 Facce da bici di Gino Cervi (foto di GC) Ne abbiamo viste di facce oggi, su per le salite e giù per le discese, con la bocca piena ai ristori e sorridenti all’arrivo in piazza Ricasoli. Al posto delle facce qualche volta parlano le maglie. Ce n’erano di forti e veloci che venivano da Trento, di tenaci (Tenax) e durissime come l’acciaio (Acciaierie Modena), di pronti all’armi (Ciclistica ARMA) e di pronte a far quattro salti in balera, ma sotto l’occhio del parroco (Dancing Canonica), di rubate all’allevamento da latte (Westfalia Mungitrici); c’erano maglie da ragazzi di montagna (Ragazzi di montagna Cortina), maglie natalizie (F.lli Natale Roma), maglie allegre che non avresti detto dalla faccia (Allegro); altre maglie fresche come il latte (Latte Fresco CLAB), soavi come un omogeneizzato (Omogeneizzatori Soave), rubizze come il vino (Lambrusco Giacobazzi Nonantola), luminose come la Polisportiva Milleluci; altre ancora a cui non affiderei l’arredamento di casa (Mobili Zaltron). A leggere le maglie s’impara sempre qualcosa di nuovo, come ad esempio che l’Arizona la trovi anche a Salsomaggiore; che a Fontanafredda c’è una Casagrande, neanche fosse l’inizio di una favola; che Volkestwil è un villaggio del cantone di Zurigo. Mi rimane un dubbio: che cosa c’era scritto sulla pancia di un ciclista irlandese con la maglia con misteriosa scritta gaelica. Tóin le Gaoth. Lascia un Commento Annulla la risposta L'indirizzo email non verrà pubblicato.CommentoNome* Email* Sito web